Io penso che le strutture bisogna lasciarle così anche per le generazione future in modo che questo giorno si ricordi per sempre, e non ripetere gli stessi errori.
Un paio di scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole
(Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, coniugata Belluigi Lussu, più nota con lo
pseudonimo Joyce Lussu) Firenze, 8 Maggio 1912 – Roma 4 Novembre 1998
“Erano cento
Erano cento uomini in arme.
Quando il sole sorse nel cielo,
tutti fecero un passo avanti.
Ore passarono, senza suono:
le loro palpebre non battevano.
Quando suonarono le campane,
tutti mossero un passo avanti.
Così passò il giorno e fu sera,
ma quando fiorì in cielo la prima stella,
tutti insieme fecero un passo avanti.
“Indietro, via di qui, fantasmi immondi
ritornate alla vostra vecchia notte”:
ma nessuno rispose, e invece.
tutti in cerchio, fecero un passo avanti.”
Primo Levi incipit di “Vizio di forma
Se questo è un uomo
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
5
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi”.
Primo Levi, 1947
“Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Si, questo è il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.
I camion a gas arrivavano là…
C’erano due immensi forni…
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.
Fino al cielo?
Si.
Era terribile.
Questo non si può raccontare.
Nessuno può immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
e anche io, oggi…
Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno duemila persone, ebrei,
6
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora.”
tratto da ‘SHOAH’ di Claude Lanzmann
Secondo noi bisognerebbe lasciarli li dove sono e come stanno, perchè sono comunque un pezzo di storia che probabilmente fra pochi anni non saranno più. Inoltre se venissero distrutti perderemmo un importante pezzo di storia del XX° secolo.
Dal mio punto di vista questi ruderi non dovrebbero essere ricostruiti del tutto ma ristrutturati (per evitarne il deterioramento) poiché rappresentano ricordi, avvenimenti, testimonianze storiche che dovrebbero rimanere impresse nel tempo in modo da non ripetere più errori, azioni, atrocità di questo tipo.
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Io penso che bisogna lasciarli così anche per le generazione future in modo che questo giorno si ricordi per sempre, e non ripetere gli stessi errori.
Io penso che le strutture bisogna lasciarle così anche per le generazione future in modo che questo giorno si ricordi per sempre, e non ripetere gli stessi errori.
Un paio di scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole
(Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, coniugata Belluigi Lussu, più nota con lo
pseudonimo Joyce Lussu) Firenze, 8 Maggio 1912 – Roma 4 Novembre 1998
“Erano cento
Erano cento uomini in arme.
Quando il sole sorse nel cielo,
tutti fecero un passo avanti.
Ore passarono, senza suono:
le loro palpebre non battevano.
Quando suonarono le campane,
tutti mossero un passo avanti.
Così passò il giorno e fu sera,
ma quando fiorì in cielo la prima stella,
tutti insieme fecero un passo avanti.
“Indietro, via di qui, fantasmi immondi
ritornate alla vostra vecchia notte”:
ma nessuno rispose, e invece.
tutti in cerchio, fecero un passo avanti.”
Primo Levi incipit di “Vizio di forma
Se questo è un uomo
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
5
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi”.
Primo Levi, 1947
“Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Si, questo è il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.
I camion a gas arrivavano là…
C’erano due immensi forni…
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.
Fino al cielo?
Si.
Era terribile.
Questo non si può raccontare.
Nessuno può immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
e anche io, oggi…
Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno duemila persone, ebrei,
6
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora.”
tratto da ‘SHOAH’ di Claude Lanzmann
La storia non va dimenticata, deve essere ricordata per evitare che l’umanità commetta altri errori.
giusto
Per me andrebbero lasciati così come sono o al massimo ristrutturarli un po’,però lasciarli il più possibile come sono
sono d’accordo con te
Secondo noi bisognerebbe lasciarli li dove sono e come stanno, perchè sono comunque un pezzo di storia che probabilmente fra pochi anni non saranno più. Inoltre se venissero distrutti perderemmo un importante pezzo di storia del XX° secolo.
Balzani Lorenzo e Rossi Filippo
secondo me sarebbe opportuno tenere in vita l’ unica testimonianza che se mantenuta durerà per sempre
Dal mio punto di vista questi ruderi non dovrebbero essere ricostruiti del tutto ma ristrutturati (per evitarne il deterioramento) poiché rappresentano ricordi, avvenimenti, testimonianze storiche che dovrebbero rimanere impresse nel tempo in modo da non ripetere più errori, azioni, atrocità di questo tipo.
sono d’accordo
Concordo pienamente
https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&ved=0ahUKEwiAuIyYuMfKAhXH1RoKHdiHDBoQjhwIBQ&url=http%3A%2F%2Fwww.icguardiasanframondi.it%2Fjoomla%2Fnews%2F124-guardia-sanframondi-con-per-non-dimenticare-toccante-giornata-della-memoria-alla-de-blasio&psig=AFQjCNF7UtjmTtILHy5jan0NOij9O-WdpQ&ust=1453896264587238
anzi no
Siamo pienamente d’accordo
Per me no
non bisogna dimenticare perchè se si dimentica poi si rifanno gli stessi errori e se si continua a dimenticare poi si rifanno gli errori all’infinito
‘Ciò che un cristiano fa è sua propria responsabilità, ma ciò che fa un singolo ebreo viene fatto ricadere sulle spalle di tutti gli ebrei.’
Ricordo di Auschwitz
siamo d’accordo perchè la storia non si può ricostruire
#pernondimenticare
Ricordo di Auschwitz…
Ci correggiamo, non vogliamo che i monumenti vengano abbattuti
“Loro non sono persone”